Sprightly Moans – Demos II

Oggi abbiamo voglia di postare e quindi ci diamo da fare.

No cicciotti è che ora ci vuole una bella recensione di una band seria e quindi scoviamo nell’underground più profondo per beccarci i Sprightly Moans.
Quanto sono cazzuti? Un casino.
Che genere fanno? Un genere figo.
Se non conoscete Hendrix e White potete andare a gettarvi in un cassone dell’immondizia e aspettare di essere travolti dalle peggiori pene dell’inferno.
Diversamente continuate la lettura (no dai cazzo spero che non siate così ignoranti da non conoscere quelle due bestie…).
Demos II è il secondo disco di demo della band (capitan ovvio eh? Dai che sono un figo) e ci propone tre canzoni.
Ciò che mi ha lasciato sbalordito è la produzione bella, grezza, tira un calcio nel culo all’industria musicale e fa sentire alla gente cosa è la vera musica, il vero rock, quello schitarrato e bastardo menefreghista.

Il cantante è molto semplice, ha una voce niente male, ma con la musica si sfoga, le sue performance sono molto istintive e naturali, se vi dicessi solo che mi piace mentirei, questo mi fa impazzire.

La batteria è molto semplice, ma non se ne sente la mancanza, fa il suo lavoro come è giusto che sia e a noi piace così (mica ci chiamiamo tutti Moon no?).
La chitarra è veramente una bestia. Sentiamo molto spirito alla Hendrix, c’è tanta voglia di sfogarsi, di vivere il rock, di farlo scorrere nelle vene e il nostro amico ci riesce fottutamente bene.

Brinksmanship apre l’album e spacca i culi. Dots and Dashes lo chiude in un modo forse un po’ inaspettato e per questo veramente degno, ma Twin Kilns è la traccia che già da un po’ di tempo stavo cercando.

Fermatevi, mettetela ed ascoltatela bene. Non sto dicendo che le altre non siano belle, ma che Twin Kilns sia un capolavoro.

Nota di merito alla copertina, semplice, non è ruffiana, questi spaccano.

 

Link: http://www.sprightlymoans.com

sprightly-moans-demos-II-cover

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